Non c’è bisogno che lasciate ogni speranza voi che entrate.
Qui troverete le mie due anime: quella di giornalista della Gazzetta dello Sport e di scrittore per ragazzi.
Vi porterò in giro per gli stadi che frequento e nei cantieri dei miei nuovi libri. Chiacchiereremo di pallone e del mondo, che ha la stessa forma.
Questo è un sito a base di campioni, ma anche di Dante Alighieri e delle mitiche Cipolline.
È la mia nuova piazza, dove i più piccoli potranno giocare e fare domande e i più grandi leggere il giornale. Non garantisco il paradiso, ma assicuro che non sarà un inferno. Libera circolazione solo a chi garantisce rispetto ed educazione.
Vi aspetto.
Quando ero una Cipollina e sognavo di diventare un calciatore… Eccomi con la maglia verde e nera del Centro Schuster di Milano. A primavera si facevano le prove tecniche Nagc: percorsi in dribbling, tiri di precisione, palleggi… La mia specialità erano i palleggi. Bisognava farne il maggior numero possibile all’interno di un cerchio di gesso. I piedi non erano male, il guaio è quel fisico da Abatino, come avrebbe detto Brera. Infatti sono diventato giornalista…
Intervista al leggendario Paolo Maldini nella celebre Sala del Caminetto a Milanello. Immagine preistorica… Mi ricordo che quella volta parlammo a lungo dei suoi ricordi di scuola. Paolo abitava a Milano in zona Città Sudi, vicino al quartiere Ortica-Lambrate dove sono cresciuto io e dove ho ambientato le Cipolline. Aveva una maestra che scriveva poesie e un amico, compagno di classe, Luca, con cui ne combinava di tutti colori. Una volta stavano per incendiare le tende della scuola… Luca poi è diventato attore e ha fatto anche Capitan Ventosa a Striscia la Notizia: quel tipo in tuta gialla con uno “sturalavandino” in testa. Paolo Maldini è uno dei calciatori che ho ammirato di più, per la sua classe immensa, ma soprattutto per la correttezza dei suoi comportamenti. Da vera Cipollina.
1995: Gigi Buffon ha appena esordito in Serie A contro il Milan, con un partitore da predestinato. Io, assunto in Gazzetta da quattro anni, vado a intervistarlo nella sua villetta di Parma. Avremmo vissuto insieme l’entusiasmante cavalcata del Mondiale 2006. E molto altro calcio. Un altro modello di passione e di sportività. Un delizioso compagno di viaggio.
1987, Università Cattolica di Milano: il giorno della Laurea in Lettere Moderne. Mi danno un bel 110 e Lode. Troppo buoni…
Cartolina dalla Valsassina. Mio fratello Uccio si regge sulle sue gambe, mentre sono costretto ad ammettere che quella specie di bambola in braccio a mia madre.
Un bravo bambino in guanti bianchi. Non navigavamo nell’oro, perciò feci Comunione e Cresima insieme a mio fratello Ferruccio, anche se era maggiore di un anno. Così i miei genitori pagarono due rinfreschi invece di quattro. Al pranzo della Comunione spaccai con un morso il bicchiere dell’aranciata e si scatenò il panico. Mi circondarono in dieci per farmi sputare il pezzo di vetro e così a momenti me lo fanno ingoiare…