Resto in fiduciosa attesa di un segnale di indignazione del signor Giorgetti Giancarlo, Sottosegretario di Stato, così reattivo a indignarsi con Kessie e Bakayoko dopo la sciagurata esposizione della maglia di Acerbi.
Esiste solo l’indignazione di parte, a comando, utile per calcolo politico? Lo striscione per il Duce, le banane esposte in curva dagli ultra laziali, i cori e gli ululati continui, prima durante e dopo la partita, contro Bakayoko, sfuggiti solo alle orecchie dell’arbitro Mazzoleni da Bergamo, non meritavano anche in questo caso la tempestiva “richiesta di provvedimenti”? Questo scenario di inciviltà non è “indegno dei valori dello sport” come la maglietta esposta?
Fino a quando faremo finta di niente e continueremo a giocare in stadi imbrattati di razzismo e a ospitare bestie che ululano al colore della pelle degli altri?
Ma per il signor Salvini Matteo, vice Premier, ex ultrà, la sola “vergogna” degna di nota a San Siro mercoledì è stata la guida tattica di Gattuso, allenatore del Milan.
La speranza è che il loro silenzio sia giustificato dal ripasso affannato in queste ore dei valori del 25 aprile sul bigino di “Einstein” Giuseppe Conte.
Un aiutino: il pesce d’aprile non c’entra.
#LuigiGarlando
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