L’alfabeto del campionato che domani manderemo in archivio.
Allegri – Ha vinto il quinto scudetto di fila, leggendario, e ha detto addio. Ma anche A come Adani.
Buuu – Non è stato il torneo che ha ripulito i nostri stadi dal razzismo. Koulibaly e Bakayoko lo sanno.
Chievo – Con il Chievo retrocede l’aggettivo “scorbutico”. Voleva dire che anche una grande, se non pareggiava la lotta e la grinta del Chievo, rischiava grosso.
De Rossi – Dopo Romolo (Totti), se ne è andato Remo (Daniele): la Roma ha perso i suoi figli più amati.
Esoneri – Dodici, compreso Andreazzoli poi richiamato. Chi si ricorda Julio Velazquez che partì con l’Udinese?
Fuck off, man – Il labiale più torrido dell’anno, scagliato da Bakayoko contro Gattuso in Milan-Bologna.
Gol – Ricorderemo il tacco al volo di Quagliarella contro il Napoli e la rovesciata di Belotti al Sassuolo.
Higuain – La delusione del torneo. Illude il Milan, lo scarica in Supercoppa, poi scappa a Londra da Sarri con le tasche piene di Nutella B-ready.
Insigne – Per il campionato della consacrazione e della maturità, pregasi ripassare.
Lotta scudetto – E’ stata abolita dalla Juve che ha trasformato una corsa a tappe in una cronometro.
Multa – Da record quella di Icardi per il rientro ritardato dalle vacanze: 100 mila euro.
Nara Wanda – A metà stagione si è presa la scena azzuffandosi con l’Inter per il rinnovo del marito e per questioni di spogliatoio. A Mauro hanno tolto la fascia, lei si è tolta quasi tutto il resto per le foto social.
Occasione – La migliore del mercato di gennaio l’ha colta il Milan: Piatek, il Pistolero del Genoa.
Panchina d’Oro – Spetta a Gasperini, per la qualità di gioco e il rapporto rosa-risultati. Anche se non è toscano.
Quagliarella – La grande sorpresa della stagione. A suon di gol di è ripreso la maglia azzurra.
Ronaldo – Lo ricorderemo come il primo campionato di CR7. Primo uomo da cinque Palloni d’Oro a sbarcare in Serie A.
Sirigu – Il miglior portiere del torneo che è stato il primo del dopo-Buffon. La corona è rimasta a Torino.
Trequartista – Il deludente campionato di Dybala riassume la crisi del ruolo. Non è stato un torneo da 10, numero che quasi sempre ha fatto la storia dello scudetto.
Usato sicuro – L’imprendibile Gervinho ha vinto l’Oscar per la miglior minestra riscaldata dell’anno.
Var – Ha perso l’innocenza. Il sospetto di essere approdati nell’era della Giustizia Oggettiva è durato poco. Errori incomprensibilmente sfuggiti al camioncino hanno restituito il giudizio all’imperfetta discrezionalità dell’uomo.
Zaniolo – La più abbagliante scoperta della stagione. Convocato in Nazionale prima ancora che la Roma si accorgesse di averlo in rosa, il ragazzo ha incantato con una serie di prestazioni straripanti. Un ponte lanciato verso il prossimo campionato e il futuro in genere: abbiamo giovani di valore che ci faranno divertire.
#LuigiGarlando
Via | SportWeek
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